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Genderless

Genderless

Transgender nella moda e nel beauty – è davvero un segnale negativo della nostra epoca?
Ho sempre pensato che gli uomini fossero più belli delle donne, nel senso che hanno gambe magre e culetti stretti, l’adipe si stratifica sulla pancia e per buttarlo giù non devono faticare come facciamo noi con quello accumulato sulle cosce.
Ho sempre sentito di esser donna senza alcun dubbio, ma avrei spesso barattato la mia morbidezza con la perfezione del fisico maschile, ed ecco che la moda mi da ragione.
A dire il vero è accaduto un po’ per volta, ai più distratti è sfuggito di sicuro questo cambiamento, altri lo criticano, ma la verità è che la moda ormai è “genderless”: senza distinzione di sesso.

C’è chi storce il naso a vedere sfilare in abiti femminili dei ragazzi e viceversa ma in fondo, siamo state proprio noi donne a dare il via a questo processo quando abbiamo rubato i primi jeans ai marinai per non lasciarli più, o quando ci siamo innamorate del tailleur di YSL facendolo nostro per sempre, o quando ancora abbiamo rubato la camicia ai nostri compagni per vestirci solo di quello e di conturbante femminilità. In quei casi non pensavamo di perdere di fascino e di seduzione? Certo che no, avevamo capito che invece giocare così ci avrebbe regalato un surplus d’appeal.
Ora che gli uomini fanno la stessa cosa ci meravigliamo? Non dovremmo, è solo la paura che ci frega.
I nomi ora sono tanti e tanti i volti nuovi e meravigliosi che stanno abbattendo qualsiasi confine: Lea T, “adottata” da Riccardo Tisci e figlia di un famoso calciatore brasiliano Toninho Cerezo che da anni calca le passerelle, Andreij Pejic di origine serba che fino al cambiamento di sesso sfilava sia nelle collezioni donna che uomo, ed ancora bellissima brasiliana Valentina Sampaio diventata cover girl di Vogue Paris, e l’ucraina Stav Strashko, Geena Rocero modella di costumi per molti anni e poi attivista per i diritti della comunità transgender, e molti altri nomi ancora!
Dalle passerelle al Make up il passo è breve e così bellissimi transgender sono diventati volto di numerose campagne come quella di Make Up For Ever dell’AI2016 con Andreij Pejic o il volto della rivista CoverGirl, il diciassettenne James Charles che in realtà non è né un transgender né una drag queen ma solo un ragazzo che ama truccarsi e lo fa alla grande nei suoi tutorial su you tube.
Ecco che il trend è arrivato in Italia ed il brand Wycon Cosmetics ha appena presentato il nuovo volto della sua campagna detta non a caso “Androgyny”: un ragazzo bellissimo dai tratti ibridi e senza genere, per sottolineare la voglia di andare oltre ogni pregiudizio e confine che la mente ci pone.

In realtà credo sia l’aver notato una nuova fetta di mercato che non va assolutamente sottovalutata, che semplicemente era nell’ombra ma non certo inesistente. Non credo sia frutto esclusivo di questo decennio, possiamo partire dal passato fino ad arrivare ad oggi per avere esempi famosi di uomini che non disdegnano il make up (era il 2014 quando Marc Jacob lanciò la sua linea make up per uomo).
Se però tutto ciò vi rende confuse, ragazze mie, pensate semplicemente alla fatica che facciamo da secoli per non rimanere legate agli unici mestieri di mamme e casalinghe, alle lotte che abbiamo fatto e che ancora facciamo per fare ed indossare tutto come gli uomini e non meravigliamoci ora del contrario.

Non è mai tutto bianco o tutto nero, non sarebbe possibile e nemmeno giusto. E’ il nostro modo di guardare le cose che fa oscillare per il positivo o il negativo, ed impariamo invece a trarne un suggerimento per riparare agli sbagli che abbiamo fatto: abbiamo frainteso il concetto di eguaglianza portandolo alle estreme conseguenze, mascolinizzandoci sia verbalmente sia negli atteggiamenti, e forse invece di storcere il naso possiamo imparare da loro quella delicatezza che noi abbia dimenticato, quella gentilezza che abbiamo barattato per ritrovarci ora con un pugno di mosche credendo fosse una debolezza mentre invece loro ne hanno fatto una forza! Diventare feroci provocatrici per poi rimpiangere i tempi in cui gli uomini erano capaci di guardare una donna solo negli occhi, saltare tappe e momenti, consumarsi in fuggevoli incontri senza mai far incontrare le anime con la scusa che la vita va vissuta ma vivendo così senza emozioni.

See u soon
Annalaura

Pubblicato in Bellezza
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Da piccolina disegnavo sfilate invece di casette e prati verdi.
Oggi continuo ad esprimermi attraverso la moda: sperimentandola, vivendola, parlandone e trasformandola nel mestiere di fashion designer.

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ilsalottobuonodellamoda@gmail.com

 

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